Il 2 giugno rappresenta un passaggio fondamentale nella storia d’Italia, segnando la scelta popolare di adeguare, democraticamente, la propria forma di Governo a quella repubblicana.
Non fu un inizio facile, perché l’Italia era divisa, ma fu il presupposto che rese possibile radicare, nel sentimento profondo del popolo, le ragioni di un’unità e di una coesione più forti, favorendo il dispiegarsi di nuove energie e nuovi protagonisti della vita pubblica.
A 76 anni da quella scelta, l’attualità ci ripropone purtroppo la terribile realtà di una guerra in Europa, di un popolo, quello ucraino, che lotta per la liberazione contro l’invasione, le distruzioni e le uccisioni indiscriminate. Le immagini che giornalmente vediamo sono inequivocabili.
Il nostro Paese è stato ricostruito dalle macerie e la Costituzione ha indicato alla Repubblica la strada da percorrere: il rispetto di principî e valori universali, grazie ad una Costituzione che vive nel tempo, guidando comportamenti, scelte ed assunzione di responsabilità a tutti i livelli ed in qualunque ruolo.
Nonostante un profondo senso di tristezza di base, auguro comunque a tutti una buona e serena festa della Repubblica, nella speranza che nel mondo prevalgano la ragione e la saggezza.
Viva l’Italia, viva la Repubblica, viva il Brasile!